lunedì 6 febbraio 2012

Evoluzione della specie

Come dico spesso ad interlocutori interessati, né io né Razza-O né Cetti-girl siamo nati così, ma lo siamo diventati gradualmente, ognuno con i suoi tempi e modi, partendo da situazioni molto lontane e diverse. E siamo sempre in movimento.

Tuttavia, si possono trovare dei tratti comuni, come dei passaggi obbligati. Il lento percorso per il cambiamento dello stile di vita verso una maggiore equità e sostenibilità passa attraverso tre fasi.
  1. Conoscenza; è paradossale, ma in mezzo all'enorme, ininterrotto e variegato flusso di notizie all'epoca di internet, è difficile trovare ciò che davvero serve; per cominciare, non guasta una sana curiosità, e bisogna diventare consumatori critici dell'informazione.
  2. Consapevolezza, o in altri termini presa di coscienza e comprensione di ciò che si è riusciti a "scoprire"; questo è il passaggio più difficile, e per innescarsi dovrebbe trovare dentro di noi una certa predisposizione al coinvolgimento empatico verso l'altro e l'ambiente.
  3. Assunzione di responsabilità, che presto tende a tradursi in azione, e in coerenza tra idee e comportamenti: sobrietà, consumo critico, decrescita.
A questo punto la strada è in discesa, perché ci sono diverse esperienze già in campo, forse sotterranee ma non difficili da scovare, cui potersi aggregare. Forse quella più diffusa ed emersa è rappresentata proprio dai Gruppi d'Acquisto Solidale (GAS). Ce ne sono ormai ovunque, iscritti sulla rete nazionale, ma anche non registrati che vivono sul passaparola.

1 commento:

  1. A proposito del coinvolgimento empatico, nel 1964 il Che scriveva ad una signora Guevara: "Non credo che siamo stretti parenti, ma se Lei è capace di tremare d'indignazione ogni qualvolta si commetta un'ingiustizia nel mondo, siamo compagni, il che è più importante".

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