sabato 4 febbraio 2012

Il porcellino del WWF

Non parlo di una specie in via di estinzione, ma del salvadanaio che Cetti-girl riempie con monetine che caparbiamente chiede a nonni, zii, cugini, amiche e compagne di classe.

Raggiunge una certa cifra, tipicamente 20 €, Cetti-girl svuota il porcellino e ci manda in posta con un bollettino di versamento a favore di un progetto di conservazione del WWF.
E così questa volta è toccato a me, sfoderando tutto il mio charme, sfidare la pazienza dell'impiegata, che si vede rovesciare davanti un mucchio di monete variamente assortite, da 1 €cent a 2 €, da contare una per una. Per fortuna l'ufficio periferico era vuoto, e non le ho sentite su.

Sostenere le associazioni ambientaliste (come WWF o Greenpeace), o umanitarie (come Amnesty o Emegency), o ancora comunità virtuali (come Avaaz) non è una questione di buon cuore: con la loro autorevolezza, competenza, capacità e dimensione riescono ad arrivare là dove singoli o piccoli gruppi non potrebbero; facendo azioni di pressione ai livelli più alti su chi ha in mano le leve del potere, le loro campagne risultano incisive su problemi locali ma di importanza globale.
Non è nemmeno sempre necessario contribuire economicamente; a volte è sufficiente, ma altrettanto importante, aderire alle campagne di raccolta firme via web. Ci costano solo un minuto, ma portano a risultati concreti: parecchi sono gli esempi di successi ottenuti, basta guardare nei siti delle associazioni.

Nel frattempo Cetti-girl è già ripartita con un altra raccolta pro-WWF, questa volta mi sembra per l'orango.

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