giovedì 26 gennaio 2012

Chilometri 0

Stasera per cena abbiamo mangiato minestrone di verdure con orzo, focaccia di Recco, e cavolfiori al vapore; tutto preparato in casa da Razza-O, tutto con materie prime del GAS (eccetto l'orzo): verdure, farina, formaggio.

Chilometri zero sono quelli percorsi dagli autotrasportatori in sciopero prolungato, al punto che sembra comincino a scarseggiare le scorte alimentari nei supermercati, specialmente per il fresco.
Comprando tutti i principali alimenti con il GAS, per noi il problema proprio non si pone, perché uno dei criteri di scelta del produttore è la vicinanza, i cosiddetti chilometri zero (da non confondere con la filiera corta, di cui parlerò un'altra volta). E per il nostro GAS è così vero che nella maggior parte dei casi è lo stesso referente (il responsabile del prodotto) ad andare a ritirare l'ordine in azienda.

Questa pratica ha valenza ambientale e socio–economica perché da un lato riduce l’utilizzo dei trasporti, quindi l’inquinamento, e dall’altro può garantire la sostenibilità per i piccoli circuiti agricoli territoriali. E non è limitata al mondo dei GAS: nel 2008 la regione Veneto, prima in Italia, si è dotata di una legge volta a riconoscere le attività di distribuzione e ristorazione che, in percentuali comprese fra il 30 e il 50%, si approvvigionano di prodotti di origine veneta.



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