Siamo stati al mercatino temporaneo delle scarpe organizzato da un GAS vicino a
noi; ci era arrivato l'avviso via mail tramite i collegamenti
dell'interGAS. Il mercatino non è solo un posto dove si va a comprare, ma anche l'occasione per rivedere e fare quattro chiacchiere con facce note, compreso il produttore stesso, che ormai è un habitué.
Cetti-girl aveva proprio bisogno di un paio di
scarpe, perché le ginniche che sta usando sono ormai al terzo inverno.
Non vi sorprenderà sapere che Cetti-girl è una ragazza piuttosto controcorrente. In fatto di abbigliamento ama le cose hippy; ha quindi trovato
interessanti le mie classiche polacchine scamosciate, che anch'io
comprai due o tre anni fa con il GAS. Le ha anzi scelte di color
sabbia, in pieno stile sessantottino, sfoggiandole orgogliosamente
ieri mattina a scuola, con grande ammirazione di parecchie sue compagne.
Dimostrazione che si può fare tendenza senza correre dietro alle mode imposte dalla pubblicità.
Senza parlare delle altre caratteristiche positive delle scarpe: chilometri zero, filiera corta italiana, materiali naturali biodegradabili (pelle, cuoio, para), prezzo equo, comportamento dell'azienda socialmente etico (nessuno sfruttamento di lavoratori).
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